Allora, David, cos’è che gli Slackers non vogliono vedere?
E’ un’opinione comune per molta gente negli Stati Uniti, ci sono dei
grossi problemi in giro per il mondo ora come ora, e molta gente vuole
portarsi la mano davanti agli occhi o mettere la testa sotto la sabbia
per non vedere cosa sta succedendo nel mondo.
Insomma, il titolo del CD è una metafora
Si, una metafora.
Visto che ho dato una veloce occhiata alle note di copertina del tuo
secondo album con i Rocksteady Seven "United Front" ho letto parole
molto dure…insomma, è veramente così cattivo questo Mr. Bush?
Disgustoso, io lo trovo disgustoso, sai, è così in America, una parte
del paese ci crede ancora l’altra metà lo odia, il discorso ultimamente
è polarizzato su questo ma è come se ci fosse timidezza a parlarne in
pubblico!
Ritornando alla musica…
Si, che è meglio
in "Close My Eyes" ci sono 4 brani ska ed altri 8 rocksteady e reggae
original di pregevolissima fattura, cosa pensi dello spazio che i media
dedicano a questi generi musicali?”
In America non c’è proprio alcuno spazio per questo tipo di musica!; è
andata underground e non viene più fuori, per intenderci: c’è sempre lo
zoccolo duro dei nostri fan che sono quel migliaio che ci seguono da
sempre, sono dei fantastici fan molto affezionati ma il problema negli
Stati Uniti è che è veramente difficile avere promozione sulla carta
stampata. Voglio dire, di articoli favorevoli ne abbiamo avuti, ma non
basta; è difficile essere di New York e suonare reggae e ska…sei proprio
al di fuori della trend dominante, del "mainstream". Noi siamo uno di
quei gruppi che non hanno mai avuto brani in classifica. Come i
Grateful
Death che non hanno mai venduto più di 50.000/60.000 copie ma che hanno
avuto sempre un seguito di fan molto affezionati”.
Insomma, se si suona in quel determinato posto si sa che ci sarà il
pienone
David: Si, che ci saranno quel migliaio di persone, questo è quello che
abbiamo.
Glenn:
Cioè siamo come i Grateful?
David
(ridendo):
Decisamente!
Devo dedurre, quindi, che troviate che in Europa c’è maggior spazio per
ska e reggae?
Si, senz’altro, in Europa godiamo di maggior attenzione perché c’è una
nicchia per lo ska ed il reggae.
Questo è vero, infatti anche su emittenti come All Music o
MTV mi è
capitato di vedere gruppi ska...
Già, va in giro parecchio, penso comunque che potremmo essere la
migliore band che siamo anche se suonassimo altri generi…quello che
importa è che la musica sia buona e che sia musica fatta da un gruppo!
Mi fa
impressione che tu abbia detto che il nostro genere non va negli USA
perché ho ascoltato gli ottimi e recenti lavori di
Victor Rice (In
America) e King Django (With the Scrucialists) e mi sembra che a New
York ci sia quindi un gruppo di gente palluta che collabora l’una con
l’altra e voi stessi avete avuto apprezzate collaborazioni con quelli
appena citati, con un’icona delle percussioni reggae come Larry
McDonald, con Glen Adams...
Amiamo le collaborazioni, un po’ degli Slackers hanno registrato
ultimamente con Chris Marie di Los Angeles, alcuni hanno suonato appena
adesso con Gigi Mr. Tbone, di Milano che è venuto a New York e così puoi
avere collaborazioni con italiani con gruppi di New York, è figo, a me
piace tantissimo collaborare con altri artisti…abbiamo fatto una specie
di jam session con Chris Marie, con qualcuno degli
Hepcat, degli
Aggrovats insomma con parecchi gruppi di Los Angeles, più di un mese fa
in un locale di Los Angeles ed è stato veramente bello, un gran feeling,
quello che si chiama a very good vibe.
Una super ska e reggae jam session…deve essere stato stupendo
Si, veramente
fantastico.
Cosa mi dici della collaborazione con Susan Cadogan (vedi album
Slackers +Friends) siete amici?
L’abbiamo conosciuta a New York, dove una delle cose più carine è che
girano parecchi artisti, l’abbiamo incontrata, come altra gente, tipo
Glen Adams con cui abbiamo registrato più volte, ho suonato nel suo
album con Glen Brown che è veramente un grande artista reggae, abbiamo
collaborato coi Congos, insomma abbiamo collaborato con gente in gamba.
Ho visto che non suona più con voi Zuluaga (il batterista dei primi 4
album)
E’ stato in tour con noi per tre anni ed adesso non suona più con noi.
L’ultima sua collaborazione, quindi, è quella di Slackers and friends?
Si in alcune tracce c’è lui ma era già una parte dei
"friends", era già
uscito dal gruppo prima che il disco venisse pubblicato, ha
semplicemente deciso che non faceva più per lui…
S’è dato all’heavy metal?
David (ridendo):
No, non è diventato metallaro.
Glenn (ridendo): E’ rimasto a casa.
C’è un’altra domanda sul quanto scritto sul tuo album citato prima,
ritieni veramente che il sax esprima meglio le cose di quanto non faccia
una voce?
No, ancora United front, non ci sto dentro…era una cosa per i Red
Skin…comunque, hai presente Coltrane? (annuisco) Cotrane scrisse un
brano intitolato Alabama, su un incidente che accadde quando un’auto con
a bordo una giovane ragazza nera esplose fuori da una chiesa, erano gli
anni ’60 e se ascolti quel brano ti rendi conto di cosa succedeva in
quella regione ed è quello che cerchiamo di fare anche noi, anche se non
diciamo "devi fare così, devi credere in quel partito o in quell’altro"
non stiliamo programmi, tipo se non credi nel punto numero sette, per
favore non chiamare. E’ questa la linea che ho seguito per United
Front.
A proposito della collaborazione tua e di
Vic al prossimo disco di
Gigi
Tbone, ho visto una tua foto che ti ritrae distrutto su un divano, Gigi
mi ha riferito che non eri soddisfatto di un assolo che, tra l’altro, ho
trovato essere ok!
Dici?, Grazie,
Vic mi prendeva per il culo in quel momento!
Forse è perché siete artisti!
e
Victor aveva l’influenza, mi diceva suona ed io: non voglio suonare.
Qual è stato il brano più difficile di
"Close My Eyes"
Intendi dire quello sul quale abbiamo dovuto lavorare maggiormente?
Si, quello che vi ha fatto sudare di più, ce n’è sempre uno!
Forse Decon e…ed anche Old dog è stato un po’ difficoltoso per il 4/4
ed il successivo valzer, difficile da prendere in tempo.
Dunque, quali sono i sentimenti che vorreste trasmettere
all’ascoltatore di "Close My Eyes?"
Sentimento di speranza, che le cose vadano meglio per il futuro e di
essere presi dal ritmo, vorrei che chi l’ascoltasse si sentisse meglio
del giorno prima.
Vogliamo anche trasmettere il disagio che percepiamo nella nostra
nazione, ecco perché nella copertina di "Close My Eyes" la tipa da le
spalle alla televisione, la gente cerca di scappare dalla realtà ma è
sbagliato, deve affrontare la realtà…
David:
La realtà è che siamo ancora scottati da quel che accadde l’11
settembre…l’aereo è passato sulla testa di mia moglie…
Glen:
Eravamo in tour in Europa in quel momento e fummo costretti a
continuare e fare il nostro show!
David:
Per 24 ore non sono riuscito a telefonare a casa per sapere se stavano
tutti bene…
Glen:
Le uniche cose che sapevi le sapevi attraverso la TV, ma la gente è
stata molto affettuosa con noi…
David:
Immagino che ci prenderai per dei rancorosi!
No, il problema è tuttora molto serio…ricordo che a Milano, una delle
città più caotiche d’Italia tutto si bloccò e la gente si guardava l’un
l’altra attonita
Glen:
Ovunque tu sia devi dire qualcosa devi esprimere il disagio.
E’ quello che hai cercato di fare attraverso il tuo strumento in
"Close
My Eyes?"
Glen:
Si e nelle prossime canzoni che scriveremo cercheremo di trasmettere il
nostro disagio, anche attraverso i testi…
Già che ci siamo, qual è la connessione con Jack Kerouak? (all’interno
della confezione del CD è citato un brano da Vsions of Gerard).
David:
Semplicemente una coincidenza, Vic stava leggendo quel libro mentre
scriveva la title track.
Glen: Kerouak ha portato una grande rivoluzione letteraria negli anni ’50,
legata da vicino alla musica.
David: Negli anni ’60 c’è stato il culmine della canzone politica.
Eccetto per lo Ska che raramente ha toccato argomenti politici
No, non è vero…una delle prime canzoni di grande successo fu proprio
Indipendent Jamaica, non solo si staccò dai precedenti calypso ma fu
foriera della fierezza dei giamaicani per l’indipendenza ottenuta.
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