Chi tra voi ha preso l'iniziativa per dare vita a questo progetto strumentale che
ha nome N. Y. Ska-Jazz Ensemble?Nel 1994 ci fu una nottata reggae
durante lo "Skavoovee tour" con The Toasters e The Skatalites.
Si parlò del fatto che si voleva creare una nuova esperienza musicale. Alcuni tra i più
quotati
musicisti del settore iniziarono a parlarne in maniera sempre più diffusa finché l'idea
prese corpo,
ed eccoci qui.
In Italia esiste una band di nome Giuliano Palma & The Blue
Beaters. Come voi anch'essa nasce dal comune amore per lo Ska tradizionale, da parte di
musicisti appartenenti a diverse formazioni, quali Casino Royale, Africa Unite, Fratelli
di Soledad, Mau Mau. Le loro performance sono però rare per gli impegni con i reciproci
gruppi. È lo stesso per i N. Y. Ska-Jazz Ensemble?
No, per noi è leggermente diverso. La nostra band si forma a partire da
una situazione forte. Per noi
importantissime sono le realtà da cui proveniamo, ma non per questo viene sminuito il
valore di ciò che facciamo insieme, nelle sale prove, o nei concerti come stasera. Il
successo che abbiamo avuto, e la continua richiesta da parte del pubblico di non smettere
ci ha sostenuto nella decisione di
proseguire. Anche per questo abbiamo all'attivo due CD.
In sostanza, a differenza di Giuliano Palma e i suoi, l'ensemble, la
jam session è per questi newyorchesi un momento vitale, non solo un divertimento.
Speriamo perciò in una più assidua e convinta frequentazione dei palchi di tutta Italia,
ed anche esteri, da parte dei Blue Beaters (a quando il CD?).
Passiamo ora al secondo intervistato, nonché coproduttore del primo CD: Rick Faulkner,
trombonista, anche lui proveniente dalle file dei Toasters.
Freddie ci ha detto che ha iniziato a suonare Ska (nei N. Y.
Citizens, The Scofflaws, e da cinque anni nei Toasters), dopo aver visto il cult-movie
"The Harder They Come", e dopo aver suonato per anni in gruppi blues,
rock'n'roll etc. Per quanto ti riguarda, com'è nata la tua passione?
Qualche anno fa conducevo un programma di Reggae in una radio americana.
Poi ho iniziato a documentarmi ascoltando gli LP giamaicani della Studio One, di Kingston,
e lo Ska inglese degli anni '80, mentre partecipavo come turnista alle vicende di gruppi
Jazz, Country, Rock'n'roll, Blues. Nel '90 sono arrivato a New York e ho iniziato
stabilmente a dedicarmi allo Ska, che per me significa star bene, divertirsi, condividere
con gli amici delle sensazioni positive, che cementano il rapporto umano. Da due anni poi,
nonostante i miei ventinove anni, sono tornato a scuola e ho preso due diplomi per il
trombone, che mi dà sempre molta soddisfazione.
Ringraziando anche Rick segnaliamo tra gli altri l'ottima performance
di Victor Rice, un bassista completamente rilassato, a suo agio nel profondo effluvio di
note che il suo strumento emetteva, e Jonathan Mc Cain, un batterista che ha la
particolarità non comune di condurre superbamente il ritmo, e di librarsi in sanguigni
cantati.
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