Giovedì 26 febbraio 2004 al Rainbow di Milano ho avuto finalmente
l’occasione di assistere ad un concerto dei
Radice Nel
Cemento.
Per onor di cronaca
devo dire che la band romana è stata preceduta sul palco dai più che
dignitosi (da me conosciuti solo per nome)
Ganjamama, anche
loro in attività promozionale del loro nuovo disco e dediti al reggae e
ska original ma, per questioni di spazio, qui mi occuperò solo dei
Radice Nel
Cemento.
Infatti, nonostante la formazione
capitolina sia in giro da più di una decina di anni e nonostante quasi
una decina di dischi al loro attivo (comprese partecipazioni a compile
varie), non mi era capitato ancora di farmi un’idea concreta di come
fossero "live" e devo dire che sono rimasto pienamente soddisfatto al di
là di ogni più rosea aspettativa.
Radici Nel Cemento, infatti, sul palco
"spaccano" di brutto. Non stanno mai fermi, tengono lo spettatore con
gli occhi (e le orecchie, ci mancherebbe!) inchiodati allo stage,
intrattengono alla grande e, oltre ad essere ottimi musicisti,
dimostrano di avere gran senso dello spettacolo.
Il loro sound è potentissimo, la
scaletta di questo loro "Occhio ar tour" per la promozione del
nuovissimo album "Occhio!" è fatta di tracce storiche come "Me ne vojio
annà", o "Alla rovescia"
sapientemente alternate dalle
nuove, belle canzoni che caratterizzano l’album tipo "Ansai come ce
piace", "Er Traffico de Roma", "La riva del mar", "Balle", "Io Resto
qua" e "Centocinquantasette".
RNC durante il loro entusiasmante
concerto, aperto da un eccellente medley di classici giamaicani
grazie al quale il gruppo romano sottolinea qual’è il proprio colto
background, hanno alternato saltellanti, ragga, potenti reggae, veloci
ska di impianto prettamente tradizionale, a melodiosi e soavi rocksteady
e reggae originali, ma anche funky, calypso e dub eseguiti dal vivo con
grande maestria, rendendo, anche per questo, impossibile annoiarsi anche
per un solo istante. (Come ha detto il batterista Vincenzo durante
l’intervista del giorno dopo i RNC fanno skabaret!)
Coadiuvati da una sezione fiati in
costante ipercinesi, dagli effetti di Leonardo Bono (dub) e capeggiati
dai chitarristi e lead vocal Adriano Bono e Giorgio Spirano
(quest’ultimo in grado di sfoggiare un ottimo falsetto) nonché da una
ritmica ben amalgamata costituita dal bravo Giulio Ferrante al basso e
da Vincenzo Caristia (ex Filo da Torcere!) alla batteria, RNC sono
stati, per un appassionato come il sottoscritto, una gran bella sorpresa
ed anche per questa ragione il mio invito agli skabadippers di tutta
Italia è di non perdersi per nessuna ragione la data del tour più vicina
alla propria casa: sarebbe veramente un peccato.
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