Come inizia la storia dei Toasters?Tutto inizia nel 1980,
anno della mia partenza dall'Inghilterra, alla volta di New York, dove ho
cominciato a lavorare per sei mesi ad un fumetto. Poi me ne sono andato un po' in giro
finché ho dato vita ai Toasters, anche se all'inizio avevamo un altro nome: Not Bob
Marley, modificato in The Bouncers, mentre The Toasters trae il suo significato dal
"Toasting", una specie di cantato/parlato che negli anni '50 i DJ giamaicani
univano al mixaggio dei dischi.
Quando è stato il vostro primo concerto?
Risale al 1983 e a partire dal 1984 abbiamo iniziato a registrare dischi
fondando la nostra casa
discografica Moon Records, tuttora esistente e in continua espansione. Proprio del 1984 è
il primo 7" intitolato "Brixton beat", ormai un pezzo da collezionisti.
Quanti dei membri della band di quegli anni sono ancora presenti?
Nessuno. Sono rimasto solo io. Steve Hex, il tastierista degli inizi se
n'è andato da poco e così
il volto dei Toasters cambia sempre, anche se la sostanza è sempre la stessa.
Perché gli altri componenti se ne sono andati?
Non prendevano abbastanza soldi e non erano abbastanza pazzi e, vedi,
all'inizio è duro lavorare
molto e guadagnare pochi soldi. Per anni gli incassi sono stati limitati, ma la cosa
importante era
l'amore per lo Ska, non i soldi: io sono pazzo.
La terza ondata di Ska che c'è ora in America è dovuta ai
Toasters?
Lo Ska è una realtà molto affermata ora in America, noi suoniamo lì
tutto il tempo, e quando torneremo faremo un tour da costa a costa. All'inizio degli anni
'80 non c'era nulla, né in America, né in Inghilterra, ma con la Moon Records abbiamo
iniziato a produrre sempre più gruppi e compilation che testimoniano la fiorente
attività Ska made in USA.
Com'è iniziata la vostra amicizia con gli Skatalites?
Spesso Lester Sterling, uno dei sassofonisti degli Skatalites ha lavorato
con noi in studio, mentre il
1993 ha visto le due band suonare nello stesso "Skavovee tour" in giro per il
mondo.
Cosa significa skavoovee?
È come dire "Ciao!". È un'invenzione di Cluet Johnson, uno dei
collaboratori (suonava il basso nei
Blues Blasters) di Clement Dodd, che era il produttore degli Skatalites delle origini.
Tale Cluet
J. aveva un'abilità particolare nel dare forma a tutte le idee inespresse del suo
principale, che
perciò gli dava molto credito. Il suo caratteristico modo di salutare era
"Skavoovee!" e da lì viene il
nome della nostra musica.
Raramente lo Ska dà da vivere: tu come hai fatto?
Nella vita bisogna prendere delle decisioni. È difficile essere un
musicista perché ti coinvolge
sempre e non hai nessuna certezza. Io ci ho creduto, mi sono impegnato e non ho badato
agli ostacoli. Solo così ce la puoi fare.
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