Con prefazione di Oskar lui medesimo





Era il 1980 quando alcune reti private torinesi trasmettevano in
continuazione i videoclip di “One step beyond" e di “Bed and breakfast man" dei Madness. Erano diversi da tutto e da tutti, erano esplosivi, travolgenti erano di strada al 100%. Quando nel novembre dello stesso anno li vidi in concerto capii che lo Ska, ed in particolare il Nutty sound, avrebbe avuto un ruolo particolare nella mia vita. A dicembre vennero i Selecter, fu un altro gran concerto. Per più di un anno, regolarmente per ogni giorno, per intero ascoltavo l’album “One step beyond", quasi fosse una medicina da prendere, ma molto volentieri.  Piano piano comprai gli album “Absolutely", "Specials", “Too much pressure". Nell’81, dopo la loro partecipazione sanremese con Lorraine, i Bad Manners vennero in concerto allo studio 2 di Torino ed ebbi l’enorme soddisfazione di essere notato per i miei passi di danza tra il pubblico ed essere invitato ad esibirmi con lui sul palco nientepopodimeno che da Fatty Buster in persona!!!!
Ormai ero un rude boy convinto, rimasi entusiasta dal disco e dal film
Dance craze, e venni invitato dai mods di Piazza Statuto a frequentarli.
Era il 14 febbraio 1982 quando per la prima volta incontrai i mods di
Torino in piazza Statuto, e sebbene allora non mi considerassi mod, capii di esserlo al 100% nell’estate dello stesso anno tanto che lo scrissi su una cartolina spedita ai tranvieri della Piazza l’8 agosto di quell’anno, esattamente 10 anni prima del 1° Madstock? Un segno del destino?
Nel luglio dello stesso anno insieme ad alcuni compagni di conservatorio
dove studiavo contrabbasso, formammo un complesso ska con lo stesso organico dei Madness, ma con un solo cantante che al nostro primo concerto alla festa de l’Unità non si presentò per impegni “sentimentali". Provai a cantare io,senza sapere una parola di inglese e suonando contemporaneamente il contrabbasso fu una prova scandalosa, ma per tenere vivo l’interesse del pubblico posai lo strumento e iniziai a fare i passi copiati da Smash dei Madness, e fui molto applaudito. Cantavo in un inglese completamente inventato ma ci divertimmo moltissimo. Il repertorio era composto di brani esclusivamente dei Madness, suonati molto male, perché seppur studenti di conservatorio, nessuno aveva mai fatto dello ska. Quello fu il primo ed unico concerto dei Gangsters (c’era già un altro complesso all’epoca in Italia con quel nome, ma chi se ne fregava.)
Nel settembre dell’82, insieme ad altri due mods di piazza Statuto
decidemmo di formare un complesso mod che suonasse ska, soul, beat e R&B. I due colleghi erano Skeggia alla chitarra e Pino alla batteria, mentre io ero al basso; mancava solo un cantante. In realtà il batterista avrebbe dovuto essere quello attuale degli Statuto (cioè Naska), ma all’epoca la madre non lo faceva tornare tardi la sera cosi non poteva andare alle prove.  Il primo brano provato fu The Prince dei Madness, ma le prime e proprie canzoni con testo nostro riadattato furono due cover degli Specials : “Rat race" diventata “Rabbia Mod" e “Concrete Jungle" (Viva Italia). Quest’ultimo fu il nostro primo brano in assoluto registrato in studio della nostra storia, una cover di un complesso 2Tone rifatta in italiano, così come sarà esattamente sedici anni dopo la caratteristica del nostro nuovo album RiSKAtto in uscita a settembre 99.
Il primo maggio 1983 ci esibimmo per la prima volta in pubblico, come
spalla ad un grande gruppo torinese dell’epoca, i Blind alley. Da quel giorno il progetto Statuto non si è più fermato.

 





Eravate una Mod band di culto, siete passati allo Ska poi al Pop (?) ed ora siete tornati allo Ska. Perché tutti questi cambiamenti e cosa li ha provocati?

Bisogna precisare che noi suoniamo ed esistiamo dal 1982 per dare un espressione musicale al movimento mod torinese ed italiano. Il nome stesso è un indiscutibile biglietto da visita: Statuto come la Piazza torinese dove dal 1980 si ritrovano i mods di Torino. Siamo stati, siamo e saremo un gruppo mod. Proseguendo con le precisazioni, non esiste la musica “mod", il modernismo è uno stile di vita, un ideale, una filosofia, non uno stile musicale. Esiste invece la musica che piace ai modsdal primo modern jazz, al R&B nero e bianco, al soul, allo Ska, al beat, al mod rock del revival mod inglese del 79, al Rocksteady, al Pop del secondo revival mod degli anni 90. Il nostro primo demo “Torino beat" conteneva 2 covers degli Specials, una dei Jam, un brano R&B ed uno soul , tutti con testi in italiano. Da allora le nostre proposte musicali hanno spaziato quasi a 360° in quella che è la cultura musicale mod. Di sicuro il genere nel quale ci siamo espressi meglio è lo Ska, anche perché è da sempre il mio genere preferito. Siamo stai i primi in Italia a suonarlo con fiati e con testi in italiano e l’abbiamo totalmente abbandonato sul nostro disco “Tempi Moderni" perché all’epoca eravamo parecchio influenzati dal sound inglese delle band di quell’epoca che piacciono molto ai mods (Blur, Oasis, Ocean Colour Scene, Supergrass ecc). Siamo stati influenzati nel comporre però se si ascolta quell’album si nota che brani propriamente Brit pop ce ne siano solo due, gli altri pezzi spaziano dal Soul, Mod rock 79 e Beat. Non ci veniva da comporre brani Ska perché in quel periodo era molto forte l’influenza dello Ska core e noi ci saremmo sentiti fuori genere. Di sicuro alla distanza la nostra in quel periodo è stata una scelta sbagliata perché in fondo noi siamo quelli di “Qui non c’è il mare" ed “Abbiamo vinto il festival di Sanremo". Siamo bravi a fare quel tipo di Ska ed è stato un errore accantonarlo. Abbiamo fatto all’inizio del 98 un tour con una formazione chiamata Oskar & i gangsters dove suonavamo proprio il repertorio che sarà contenuto nel nuovo disco e il pubblico ha  apprezzato molto quella scaletta. Inoltre i suoni elettrici  e chitarristici del lavoro precedente dal vivo rischiavano di annoiare il pubblico che era venuto per sentirci fare Ska. Ce ne siamo accorti strada facendo e ci scusiamo con il nostro pubblico che è venuto ai nostri concerti del 97. Ora con un nuovo chitarrista e con la sezione fiati completa siamo tornati gli Ska-tenati di prima, ecco perché abbiamo chiamato il nostro album RiSKAtto.

Con Casino Royale e Persiana Jones siete una delle prime Ska band, come erano i rapporti con i suddetti gruppi? Ed è vero che i C.R vi avevano fregato il violinista?

Come già detto siamo stati in assoluti tra i primi a fare Ska in Italia (insieme ai Gangsters di Milano, i Bi-Ska di Napoli che poi hanno cambiato genere, i PeSKAreccios delle Marche e forse i Rat Race di Treviso); ma assolutamente i primi a farlo in italiano. Con i Persiana siamo ottimi amici da sempre (anche se sono “gobbi" [juventini]. Dieci anni fa erano buoni anche i rapporti con i Casino Royale Ska. È vero che il nostro ex tastierista cercò di inserirsi nella loro formazione come violinista, ma mi risulta che loro quando seppero come si era comportato con noi lo cacciarono. Al momento gli unici rapporti con loro sono con la loro parte Bluebeaters e sono buoni.

Cosa pensate dei Casino Royale odierni, dei Bluebeaters che come voi fanno cover e dello Ska-core dei Persiana?

Oggi i Casinò Royale fanno molto bene un genere che noi non ascoltiamo. I Bluebeaters sono favolosi dal vivo e hanno realizzato un ottimo disco. Attenzione che però non è come dici tu "anche loro fanno cover come voi". Noi abbiamo realizzato solo 1 disco composto da covers, ma il nostro repertorio 'storico' è caratterizzato da brani originali nostri. Tornando ai Bluebeaters posso dire che fanno un Rocksteady perfetto e scelgono molto bene le cover da riarrangiare sempre azzeccandoci. 
Per quanto riguarda i Persiana il nuovo disco è sicuramente di alta qualità, e seppur talvolta molto 'hard core', non escono mai dal buongusto e dalla logica dello Ska più classico. Direi che c'è una consequenzialità fra il suono '60 giamaicano dei Bluebeaters, il 2 Tone inglese fine '70 / inizio anni '80 degli Statuto e lo Ska core '90 americano dei Persiana, anche se penso che il nostro suono rispetto ai Bluebeaters sia molto più italianizzato.  

The Band

A seconda del punto di vista, la partecipazione al Festival di Sanremo è stata la vostra grande occasione o la vostra piu grossa cazzata, voi cosa ne pensate?

Siamo mod e la filosofia mod ci permette di essere sempre noi stessi in qualunque situazione ed in ogni avversità. A Sanremo abbiamo fatto un brano che ironizzava sul festival stesso, con il nostro genere di sempre, con i nostri vestiti, con  il nostro spirito di sempre. Non è importante dove si suona, ma come ci si presenta , cosa si suona  e cosa si dice in pubblico e non solo in pubblico per conquistarsi una credibilità. Gli Statuto sono gli stessi sia sul palco dell’Ariston che sul palco del Leonkavallo. Modernismo è non farsi condizionare da niente e da nessuno ma senza mai autoghetizzarsi. Comunque dalla nostra apparizione a Sanremo riusciamo a vivere suonando e conta che sono passati 7 anni.

Mods è sinonimo di Vespa e Lambretta, qual è il vostro parco "macchine"?

NaSka ha una Vespa 200 del ‘76, Mister No una Lambretta 150 di terza serie del '65, io ho un PE 200 arcobaleno dell'86 e il bassista Rudy ha .... la mongolfiera incorporata.

Un vostro disco aveva pezzi vostri con titoli di pezzi celebri del cantautorato italico, un omaggio, una rivisitazione o un esca per il grosso pubblico?

È stato un modo per comporre il testo in modo inusuale. Ad ogni titolo corrispondeva una tematica completamente diversa da quella del testo originale ed è stato un po’ come a scuola quando hai un titolo di un tema da sviluppare. Credo che “Canzonissime" sia un buon disco e che il brano “Solo tu" sia uno dei nostri migliori brani in assoluto.  

Vai in Riddim Reviews

Visto il proliferare di nuovi gruppi con relativo cd ed una compilation di Ska italiano, credete in una rinascita o pensate che rimarrà una musica "underground" come è sempre stato sino ad ora?

Il singolo di Ska italiano che abbia venduto di più in assoluto in Italia è “Donatella" di Rettore, seguita da “Dammi una lametta" sempre di Rettore e al terzo posto “Abbiamo vinto il festival di Sanremo" che è stato per otto settimane nella top ten dei singoli italiani. Nell’80 lo Ska è stato anche un po’ moda in Italia, ma dischi non se ne sono mai venduti tanti di questo genere. E’ fantastico vedere tanti complessi di giovani che fanno Ska, anche se è una fioritura sotterranea, ma proprio per questo è destinata a durare nel tempo.

Nuove Ska-band italiane chi conoscete, chi preferite e perché?

Tante, ma mai troppe! Ne citiamo qualcuna, ma non vorremmo fare torto a qualcuno. Innanzitutto i Vallanzaska, il loro “Cheope" è un capolavoro. Ottimo anche il disco degli Stiliti, veloce e melodico. Altro ottimo disco è quello dei Matrioska, così come quello degli Agua caliente. Ma sono bands da seguire anche gli Smarts, i Rebeldes, i Rimozione Coatta, i LoSka Famiglia.

Parliamo del nuovo cd, cosa vi ha spinto, quali sono stati i problemi (se ce ne sono stati) etc etc.

Col progetto “Oskar & i gangsters" volevamo tenerci legati ai suoni Ska e dal vivo la risposta del pubblico è stata eccezionale. Ci accorgevamo che un sacco di ragazzini appassionati di Ska non conoscevano brani che sono dei veri e propri classici per fans della prima ora come noi (e non solo).
Visto che Madness, Specials, Bad Manners li abbiamo ascoltati, amati, suonati, risuonati realizzare anche su disco questi brani ci è venuto automatico e naturale. Siamo convinti che il risultato sia buono e il disco possa soddisfare i fans vecchi e nuovi dello Ska. I suoni e gli arrangiamenti sono molto vicini agli originali, ma non per questo sembra di ascoltare un disco realizzato vent’anni fa. Era già tutto pronto anche per avere ospite alla voce Fatty Buster dei Bad Manners, ma proprio mentre eravamo in studio lui è stato contattato per fare il testimonial di una cioccolata inglese in TV, e quindi non è potuto venire in Italia. Abbiamo avuto però l’onore di avere ospite in “On my radio" dei Selecter la Rettore, brava ed inossidabile, prima a fare Ska in Italia. Lei è stata disponibilissima, umilissima e bravissima, siamo sicuri che Pauline Black potrebbe essere lusingata della nostra Donatella che si è rivelata una persona eccezionale e  piena di creatività.  I brani contenuti nell’album erano già stati sprovinati l’anno scorso ed alcuni erano stati suonati spesso dal vivo, e quindi essendo maturi, non abbiamo avuto molte difficoltà a registrarli. L’unico, drammatico e irrisolvibile problema, è stata la morte di mio padre durante le registrazioni. Siamo stati costretti ad interrompere i lavori per una settimana ed il nostro immenso produttore ed amico Carlo Rossi, mi ha permesso di non perdere neanche un minuto delle registrazioni e mi ha dato un forte e prezioso supporto morale. Pochi produttori sono così seri, preparati e stakanovisti come Carlo Rossi! Qui sono elencati i brani contenuti nell’abum in dettaglio:

MADNESS : One step beyond (Un passo avanti) , My girl (Non cambiare mai), Baggy trousers (Pensa per te), House of fun ( Cuore matto) 

BAD MANNERS : Lorraine (Laura), Lip up Fatty (Rita smettila), Inner London violence (6/8/1945 Bombe su Hiroshima), Wolly Bully (Chi la vuole)

SPECIALS : Monkey Man (Festa), Hey little rich girl (Splendida ragazza)

SELECTER : On my radio (la Mia radio ) cantata da Rettore. Troviamo anche la versione con la ritmica originale Rocksteady (The pied piper) di Bandiera gialla ed una versione Ska del classico di Little Tony “Bada Bambina". L’unico brano nostro è “Grande" la cui parte letteraria è stata scritta dall’illustre giornalista Giampaolo Ormezzano e dedicato alla squadra del Grande Torino scomparso 50 anni fa a  Superga. Questo è il nostro disco della vita e del “RiSKAtto".  

Concerto a Cuba

Saluti, ringraziamenti, vaff…..a chi e perché?

Grazie di cuore ai mods di Piazza Statuto che sono davvero parte integrante del nostro complesso, e anche grazie a tutti i mods italiani che ci hanno sempre seguito e supportato; grazie anche alla nostra etichetta discografica (Epic/Sonymusic) che in tempi duri come questi ci permette di avere un contratto discografico, il disco nuovo ecc, saremo ingenui ma ci riteniamo fortunati anche per questo. Saluti anche a tutti i Rude Boys, agli Skins Sharp e original del mondo. I Vaff, non mancherebbero e sarebbero anche tanti, però siamo abituati a dirli in faccia a chi se li merita. I vermi infami che insultano via Internet li prenderemmo a bastonate in testa, quindi non ci abbassiamo ai loro livelli. Grazie per la vostra disponibilità e gentilezza. Mod è vita.




Come contattare la band?


Luglio 1999

A cura di Massimo Boraso


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