Allora, Robert, prima di tutto noto che la
formazione è parzialmente mutata…cos’è successo?
Bé, non c’è più il batterista (Johan Holmberg) che
se ne è andato per poblemi personali, mentre l’ex tastierista (Erik
Wesser) ha mollato per terminare gli studi universitari.
Peccato: niente più musica per lui…
Non in questo momento, non in questa vita, anche se
immagino che continuerà a vivere in qualche maniera di musica.
Bene, parlando invece della musica del Vostro nuovo
album (Too Much Of Everything), etichettato sempre Burning
Heart, e per entrare nel vivo della questione che riguarda anche la
recensione che ho fatto per SkabadiP, devo dire che l’ho trovato molto
diverso da "World Wide Delivery"; quest’ultimo era infatti
senza dubbio un disco "Ska", a 360°. C’era reggae, Ska, dub,
rocksteady ed anche un poco di ragga, mentre…
…mentre nel nuovo ce n’è poco.
Bè, in tutta sincerità, al di là dello specifico
ambito musicale, vi ho sempre considerato fin da "This Is
Liberator" una delle formazioni più interessanti nel panorama
musicale a livello europeo per l’immediata distinguibilità del vostro
sound, ma direi che "Too Much Of Everything" ha una prevalente
influenza di rock ‘n’roll e punk piuttosto che di Ska e reggae…
Ti spiego subito, è una questione di opportunità di
scelte, abbiamo registrato molte più canzoni di quelle che sono state
effettivamente messe sull’album, e, nello sceglierle abbiamo preferito
quelle meno riconducibili allo Ska semplicemente perché ci sono piaciute
maggiormente.
Potremmo fare un EP appositamente per metterci quelle
escluse in futuro…ma sono d’accordo con te: Too Much Of
Everything" non è uno disco "Ska".
Non sbaglio, quindi, se dico che i Liberator
stanno cercando una nuova fetta di pubblico.
No.
Non credete che potrebbe essere
"pericoloso" abbandonare una strada "maestra" quando
il vostro pubblico si aspetta che suoniate ancora Ska?
(parla il nuovo tastierista): Ieri, a Torino (prima
data del breve tour Europeo che li vedeva il giorno dopo a Lubiana per poi
continuare in Germania) c’era il gruppo supporter che era Ska, c’era
il DJ Ska e vari skins, insomma c’era un pubblico che si aspettava
musica Ska ed invece hanno ascoltato questa nostra strana miscela…
(Andreas) Erano confusi…
(Robert)…ho visto che gli skin, prima a braccia
conserte e poi ballare facendosi prendere dal ritmo; dovunque tu vai è
sempre diverso. In Italia, ci pare di capire, si esige più Ska che, per
esempio, da noi. In Svezia c’è gente che non va ad un concerto Ska perché c’è il concerto dei Liberator!
In realtà noi non è che cerchiamo "nuovo
pubblico" o un diverso pubblico, ci piace quello che abbiamo, stiamo
provando a fare musica diversa.
Io sono pignolo e sospettoso, ho pensato che, poiché
l’etichetta che vi produce è nata come etichetta "punk", i
Liberator stessero cercando l’attenzione anche del pubblico già
assuefatto a musica più dura e tesa. Anche se il vostro Ska non è mai
stato particolarmente "soft"
La definizione giusta è "punky-Ska"
Indubbiamente "T. M. O. E." è veramente
un buon disco, ma nel recensirlo per la Riddim Review di
SkabadiP mi sono
interrogato sull’opportunità di farlo a fronte di soli 4 brani
direttamente riconducibili alla musica Ska!
Capisco che per il pubblico prettamente
Ska la maggior
parte di T. M. O .E. possa essere di non immediata ricezione ma c’è
anche un pezzo dalle ritmiche tradizionali come "Once You Start (You
Can’t Stop)".
Si, è vero, la traccia n.4 è caratterizzata da
ritmiche Ska trad. ma sempre, se mi si permettte, nel tipico e personale
umore dei Liberator.
Yeah!
Si, ok, ma in questo ultimo CD c’è anche
"Rocker’s Revolution" che è pure uno dei pezzi musicalmente
più duri e violenti dell’album…ad essere sincero io preferisco di
gran lunga una "Ska Revolution", ma non ditelo ai Liberator, per
favore!
(ridono tutti di gusto ed interviene Andreas, il
sassofonista) Vedi, c’è un po’ di confusione tra il suono della
produzione finale, quello del disco, e quello nostro tipicamente live. Il
nostro sound anche quando suoniamo musica dura è pur sempre un suono
tradizionale ma succede anche che una melodia particolarmente buona che ci
viene in mente sia difficile o non adatta da rendersi su un ritmo Ska e
viene spontaneo attingere da diverse esperienze.
(Robert) In realtà, se penso a tutto quello che
abbiamo fatto fino ad ora, mi vien da dire che il nostro non è mai stato
uno Ska-beat o un reggae-beat, piuttosto una specie di swing beat, che
funziona anche quando le ritmiche si diversificano e che fa comunque
ballare il pubblico.
(il tastierista aggiunge)…il sound di questo disco è
molto differente dai precedenti lavori ma lo abbiamo fatto anche perché
crediato che il pubblico reagirà tanto positivamente quanto noi ci siamo
divertiti a suonare. Lo posso dire anche perché mi sono ascoltato
praticamente tutti gli album dei Liberator per preparami a questo tour.
E qual è il tuo preferito?
E’ difficile dirlo perché ognuno ha delle sue qualità
specifiche, ma sbilanciandomi devo dire cche il mio preferito è
"World Wide Delivery"; voglio aggiungere che ora, con la mia
acclusione nel gruppo Liberator sono diventati eccezionalmente migliori!
(risate generali)
(Robert) Un altro punto importante è che abbiamo
impiegato quasi un anno intero di lavoro per tirare fuori "T.M.O.E.;
niente concerti live se non 15 giorni durante l’estate e solo lavoro di
studio. Abbiamo dedicato praticamente più tempo a questo disco che a
tutti gli altri insieme.
Certo questo è uno dei motivi per cui si sente che
è stato fatto un ottimo lavoro dal sound curatissimo e ricercato e ciò
viene fuori anche ad un veloce ascolto.
Grazie, siamo infatti molto soddisfatti di Too Much
Of.."
Non solo l’aspetto prettamente musicale ha avuto
delle modifiche nel senso anzidetto, ma anche i testi dei Liberator
sono
leggermente cambiati. Sbaglio?
(I Liberator
si sono fatti attentissimi e dopo un
"A-hà" all’unisono lasciano che gli esponga per esteso la mia
opinione)
"W.W.D." direi che è più impostato, come
dire…sugli aspetti sentimentali della vita (il rapporto con la propria
donna/amante e tutto quel che ne consegue), "Too Much Of.."
sembra più tendente a mettere in risalto gli aspetti sociali, criticando
certi modi di fare, vivere e far politica.
(sono entusiasti che abbia prestato attenzione ai
testi)
In genere la gente non presta una grande attenzione ai
test; "Veramente hai ascoltato i testi?
Certo, alle volte mi diverto a cantare assieme a
Robert quando è nel mio stereo!
(ridiamo tutti)
Si, devo dire che i testi sono anch’essi di tematiche
diverse rispetto al nostro precedente lavoro ma il fatto è che Too Much
Of Everything" è un lavoro speciale per noi…è come se avessimo
messo tutto quello che sono i Liberator,
le loro esperienze di vita, le impressioni, in un unico album…capisci
perché si intitola "Too Much Of Everything"? (ridono)
Di questo nuovo Cd mi è piaciuta parecchio la
melanconica "21st Anniversary", da dove avete tratto
l’ispirazione?
Direi che è una sensazione che spesso si percepisce
tra certe coppie di lungo corso: non hanno nulla a che spartire ma sono
ormai insieme da troppo tempo, anche perché una volta non era così
facile come è adesso separarsi e divorziare, era diversa la mentalità e,
quindi, dopo 20 anni di convivenza nonostante sia chiaro che non erano
fatti l’uno per l’altra, non hanno il coraggio di lasciarsi!
Mi è piaciuta molto anche "Better Days" che
, se non errro presenta un riff di piano dei Madness…
Bravo, te ne sei accorto!
Eravamo così contrariati d’aver copiato
pedissequamente la linea dei Madness,
ma è una cosa che è venuta fuori da sola suonando il pezzo, anbbiamo
trovato che stesse bene e l’abbiamo lasciata, ma la cosa divertente sai
qual’ è? Ricordi il titolo del pezzo dei Madness?
(grande imbarazzo del Profeta che ammette) "No,
non mi viene in mente"
E’ "One Better Day"
E’ vero! Ecco qual’era…dall’album del 1984
"Keep On Moving
(Robert accenna la prima strofa ed aggiunge): "Uno
dei migliori brani di quell’album"
In "Louder Than Words", traccia #8 del vs.
nuovo album sostenete che le azioni hanno più impatto delle parole, quali
azioni?
Vedi, Sergio, è facile parlare ed è facile suonare il
rock ‘n’roll ma è molto difficile fare qualcosa per cambiare
veramente le cose. Si possono criticare le persone per come agiscono ma
poi, magari, siamo i primi a fare cose deprecabili. Noi critichiamo chi
agisce così pur essendo noi i primi a sapere quanto è facile parlare e
difficile concludere qualcosa. A cominciare dai politici.
La traccia #10 "Get Yourself Together" è
l’emblematico esempio della varietà di generi cui siete andati ad
attingere: nella sua struttura ritmica e colore è un vero e proprio Soul/
R&B!
Si, lo è parecchio. E’ stata l’ultima traccia che
abbiamo registrato e l’umore di tutti noi era differente…c’è, in
quella traccia, anche lo zampino del produttore, che è un chitarrista e
che ha suonato la seconda chiatarra…c’è piaciuto molto come è venuto
fuori il pezzo.
Nel CD singolo tratto dall’album e dal titolo
"Everybody Wants It All" se parliamo di percentuali di musica
riconducibile a Ska e reggae suonata dai Liberator, queste aumentano: le
due bellissime "It Hurts So Good" e "Heatwave" sono
due reggae rocksteady pregevolissimi! Che intenzioni avete allora?
Sono tracce che registrammo all’epoca del singolo
tratto da W.W.D. "Christine", non le pubblicammo, ma le avevamo
e ci sembrava un peccato non offrirle al pubblico. Abbiamo pensato di
utilizzarle ora.
Sono state registrate praticamente in presa diretta,
con tre tastiere…solo la sezione fiati l’abbiamo aggiunta dopo!
E’ stato divertentissimo. Insomma: avevamo queste 2
buone canzoni e volevamo pubblicarle.
Quindi possiamo sperare nella prossima pubblicazione
in qualche EP delle tracce Ska non scelte per "Too Much Of…"?
Certo, come ti ho detto abbiamo registrato più tracce
di quelle alla fine scelte per questo disco, potremo pubblicarle in
futuro.
"L’abbiamo fatto anche per "W.W.D."
Rispetto al nostro primo album ("This Is
Liberator" CD 1996) abbiamo impiegato molto più tempo a preparare
questo. Per il primo considera che lo registrammo in 4 giorni, 2 fine
settimana e non avevamo certo un "budget" considerevole! Tutto
il resto del tempo lo passammo suonando live.
I Liberator, ad
ogni registrazione che hanno fatto, hanno cambiato qualcosa, cambiamo
sempre perché ascolti quello che hai appena registrato e pensi a come
vorresti che fosse la prossima, cosa aggiungeresti, toglieresti e via
dicendo, siamo semprre come in uno sforzo di cercare un sound che sia
perfetto, ora ricerchiamo un suono più "live" come in
"This Is Liberator", ora più duro come in "Carefully
Blended"( mini CD 1997).
Questo nostro nuovo CD dovrebbe essere un nuovo
"This Is Liberator", è totalmente un nuovo album, senza
guardarci indietro.
Devo dire che i vostri testi, oltre che generalmente
seri o cinicamente ironici sono…
..deprimenti! (ridiamo)
direi: per niente allegri!
Penso che sia interessante quando hai una musica carica
di ritmo estremamente ballabile con testi del genere…la depressione è
sempre stata nel mezzo delle piste da ballo! Hai presente i Pet Shop
Boys?
Loro avevano dei testi veramente deprimenti ma al contempo erano
estremamente ballabili (se non si spiega il loro successo).
e del video clip che non ho ancora avuto il piacere
di vedere che mi dite? E’ venuto fuori secondo le aspettative?
E’ divertentissimo! Ci siamo divertiti parecchio a
girarlo. Lo programmano su TMC 2
Che fortuna! Uno dei pochi canali che non
riprendo…ed MTV? Sapete, 2 anni fa con
gli Hepcat programmati su MTV mi sono
detto WOW!, lo Ska tradizionale che attacca le classsifiche del mondo del
"pop"
(ridono)
Com’è possibile che però lo Ska
non venda?
Com’è possibile che nessuno raggiunga le vette delle classifiche come
accadde l’ultima volta con il fenomeno Two Tone?
Quando lo Ska nacque in Giamaica, negli anni Sessanta,
era nient’altro che musica pop, suonata prevalentemente live. Erano
"pop songs" che, come tali, arrivarono anche nelle classifiche
inglesi tipo "My Boy Lollipop" di Millie.
Potrei dire che l’ambiente un po’ s’è sputtanato
da solo, con tutte quelle etichette americane a sfornare dischi Ska uno
dietro l’altro…spesso ho sentito gruppi bravissimi, ma ad un concerto
in Germania c’è capitato di essere supportati da un gruppo che suonava
così male che Peter (il trombonista) ha provato imbarazzo ad iniziare il
concerto perché non voleva essere associato a musica così brutta!
Ma mi è sembrato che il pubblico gradisse…se non ha
swing, è musica che non vale niente!
In definitiva, Liberator, cosa vi aspettate da
questo disco?
Innanzitutto cosa mi aspetto dal tour: abbiamo cercato
di fare le date più significative, nei posti dove possiamo avere la
maggior esposizione per formare o rafforzare quella base di fan che ci
seguirà in futuro.
Perché è durissimo fare come fanno certe formazioni
americane che sono in una specie di tour continuo. Non possono fermarsi,
devono guadagnare per vivere ed hanno poco tempo per lavorare come si deve
in studio. Questo può portare ad un abbassamento di qualità della
musica. Ma non possono smettere di suonare.
Mi stai dipingendo i New York
Ska Jazz En. Ed i
Toasters che in Italia sono stati per lunghi periodi dei presenzialisti:
Si, è un gran divertimento, ma è una vita veramente
dura.
Ah, mi dimenticavo di dirvi che "Cut Back (Will
Hit Back)" è un brano che mi è piaciuto parecchio, così
"soave" in confronto al resto del disco, un gran bel pezzo
soul/reggae…
Penso che ti piacerà parecchio la versione live, è
perfetta per te!
Perché?
Perché ti scuoterà in mezzo alla pista da ballo:
nell’album ci sono 2 chitarre acustiche, dal vivo abbiamo solo la
chitarra elettrica, sentirai una versione differente da quella
dell’album.
Potremmo dire che quella live è la versione
"SkabadiP" di "Cut Back"!
Grazie, riferirò ad Alessandro che sarà fiero di avere la
SkabadiP
version di Cut Back
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