Partiamo dalla fine...spiegaci per filo e per segno quella giornata
"memorabile" come ci hai accennato in un messaggio di posta elettronica.
È stato proprio come un film, con la suspence che cresce, il tempo che scorre
inesorabilmente e la situazione che non si sblocca. Per chi non ha letto quella famosa
mail, in quel per me indimenticabile 13 febbraio, stava per nascere mia figlia e alla sera
dovevo suonare a San Marco per il carnevale. Solo che Matilda (questo è il suo nome) non
aveva troppa intenzione di venire al mondo. Io dovevo essere a Venezia alle 21 e lei è
nata alle 20.47.
Dopo aver sentito i suoi primi vagiti mi sono fatto accompagnare a Venezia, ho preso un
taxi acqueo e sono arrivato giusto in tempo per salire sul palco.
Ah...ma quindi sei padre? Quanti anni hai?
Queste cose non si dicono. Comunque diciamo che i 30 non li aspetto più, come anche
gran parte del gruppo. Del resto noi abbiamo avuto il grande onore di suonare con gli
Skatalites e lì ho capito che se ami quello che fai l'età non conta davvero nulla.
Comunque sono il quarto Fahrenheit a diventare papà. Tutte femmine. Magari fra vent'anni
produciamo le nuove Spice Ska Girls.
Sul palco avrai fatto letteralmente i salti dalla gioia...di quelle 30.000
persone, quante conoscevano i Fahrenheit?
Non lo so davvero. Personalmente ero piuttosto fuori, avrei suonato comunque con la
stessa energia anche se fossero state tre. Quando la gente è così tanta il tutto diventa
comunque un po' indistinto. Quello che è importante e che chi c'era, indipendentemente se
fosse lì per i Fahrenheit o per far semplicemente casino, si sia divertito. E noi con
loro.
Fahrenheit 451...e perché non Ubik o Palmer Endrich [due romanzi del
visionario scrittore di fantascienza Philip Dick] allora?
Ci piaceva molto il libro di Ray Bradury e il film di Truffaut (e poi non volevamo che
nel nome del gruppo ci fosse il suffisso Ska, troppo skontato). Del resto nel periodo in
cui ci è venuto in mente il nome a capo del governo, c'era uno degli uomini più ricchi
d'Italia, che possiede delle televisioni, che parlano della sue squadra di calcio, dei
suoi supermercati, dei suoi giornali e quant'altro. Se non è una visione apocalittica
questa. E poi ci piaceva un'altra idea chiave del libro. Quello della memoria
"storica". Nel racconto, in breve, bruciano i libri per non far pensare la gente
e i "rivoluzionari" imparano i libri a memoria e li tramandano verbalmente. Ci
piaceva quindi l'idea di coltivare un genere musicale che al tempo era un po' caduto in
disuso, almeno dalle nostre parti.
Suppongo quindi che vi piaccia la fantascienza...come passano il tempo non
lavorativo i Fahrenheit a parte lo Ska?
Di tempo non ce ne resta davvero molto, tra lavoro, prove concerti e i rapporti personali.
Personalmente avrei bisogno di giornate di 48 ore perché troverei comunque sempre il modo
di riempirle
E durante il tempo lavorativo?
Io sono fortunato. Lavoro per la Lion, l'agenzia che cura il nostro management, per cui mi
occupo di musica per vivere e la cosa mi da grande soddisfazione. Gli altri hanno qualche
problema in più. Con tutte le date che abbiamo fatto lo scorso anno c'è chi è in debito
di un sacco di giorni di ferie.
Come nasce il gruppo, da chi parte l'idea? Sentivate Ska molto prima e tutti o
solo alcuni?
Io e Toni, il bassista, lavoravamo insieme al tempo. Entrambi musicisti (lui è
diplomato al conservatorio, io col mio gruppo precedente avevo realizzato un disco per la
Ricordi e un brano per un film prodotto da Dario Argento) ed entrambi in quel momento
senza un gruppo. Un giorno a pranzo lui mi dice che gli piacerebbe formare una band Ska e
da lì la folgorazione. Nell' 80 ho visto i Madness in concerto e avevo formato il primo
gruppo Ska lagunare, i Muran Buran. Poi mi ero dedicato a cose più "serie", ma
il tarlo mi era rimasto e così siamo partiti in quarta. Il difficile è stato trovare gli
altri. Dalle nostre parti lo Ska non è molto conosciuto e quando spiegavamo che genere
volevamo fare non capivano nemmeno di cosa parlavamo. E allora via a canticchiare a tutti
"One step beyond". Poi però chi si è avvicinato a questa musica si è subito
entusiasmato e siamo tutti contenti di aver seguito questo indirizzo musicale.
Disco per la Ricordi? Brano per Dario
Argento? MURAN BURAN ? Dicci dicci!
Partiamo dalla fine, i Muran Buran. Un gruppo nato a metà degli
anni ottanta per divertimento (non a caso lo scimmiottamento del gruppo di Simon Le Bon
che guarda caso ci aveva copiato il titolo di un ipotetico album, "Rio", visto
che a Venezia ce ne sono centinaia di rii). Si provava solo in occasione dei concerti.
Però a qualcosa è servito. Le idee per pezzi come ballando nella giungla risalgono
proprio a quel periodo. Io comunque non mi sono fermato, ho suonato con i Sibyl Vane,
selezionati per la finale del Rock contest di Videomusic nell'87 e quindi sono approdato
ai Definitive Gaze. Con loro abbiamo fatto parecchie date (gruppospalla del toru di Steve
Wynn e dei Charlatans al Rolling Stone di Milano) un mini album per la Toast, un album per
la Ricordi "Childern of a lesser pop" e un brano "Wire blaze" per il
film "La chiesa" di Michele Soavi, prodotto appunto da Dario Argento.
Ma veramente???
Bella l'introduzione con i crociati che massacrano tutti e poi ci mettono su un bel
crocione. Sì..forse se la canzone fosse stata Ska non vi avrebbero preso per la colonna
sonora...però...chissà...hai mai pensato di sfruttare l'esperienza passata per
introdurre i Fahrenheit al mondo delle soundtrack?
Il
film ha un bell'inzio, poi però quando torna al presente si perde. Per il discorso della
colonna sonora devo ammettere ce c'è stata una bella dose di fortuna, conoscevamo la
persona giusta al momento giusto, anche se sicuramente il pezzo deve essere piaciuto a
Dario Argento altrimenti avrebbe potuto mettere mille altre cose. Sarebbe una strada
interessante quella delle colonne sonore (per un cinefilo come me poi) per ora diciamo che
facciamo le colonne sonore dei nostri clip.
Avete avuto molti cambi di formazione o vi siete stabilizzati presto? Qual è
la line-up attuale?
Tutto sommato non troppi. Qualcuno all'inizio ma da un
paio d'anni siamo abbastanza stabili, anche se proprio ora sta arrivando qualche problema,
visto che gli impegni musicali sono tanti e Bepp, il trombonista, non riesce più a
conciliarli con il lavoro, per cui stiamo cercando un'alternativa. Comunque gli altri
sono: Roberto "Sciubert" Pettenello, tastiere e voce, Antonio "Toni
Bassi" Morelli al basso, Stefano "Deep" De Polo alla batteria, Graziano
"Grace" Errico al sax, Francesco "Franco" Rizzo alla tromba ed infine
il sottoscritto, Andrea "Andyman" Manzo chitarra e voce.
E non avete mai
avuto il tipico problema dei gruppi Ska...il batterista che non ci sta dentro?
Intendi
il problema del tempo? Noi l'abbiamo risolto costringendolo a suonare con un clic in
cuffia. All'inizio è stato difficile, per lui come per tutti, ma ora i risultati si
vedono.
Bella soluzione...Come avete fatto a imbroccarla così alla grande con il video
trasmesso su TMC2 ancora adesso?
Abnegazione, bravura e.. culo. Ho avuto la fortuna di conoscere Andrea Princivalli, la
nostra "matita ufficiale" ed è nata l'idea di questo cartone animato, alla cui
realizzazione ho anche collaborato per la parte video. Sono oltre 2000 disegni e ci
abbiamo messo quasi un anno a finirlo. Un'impresa. Siamo stati credo bravi a scommettere
su un'iniziativa promozionale che non dava nessuna garanzia di successo e invece...
Devo dar merito a Videomusic- TMC a cui è piaciuto molto il video e ha deciso di
"pomparlo". Altre televisioni invece (MTV per non fare nomi), se non hai la casa
discografica che paga nemmeno ti filano.
Bisogna dire che il video ha anche una sua vita autonoma, ha vinto un festival
d'animazione Salò, uno a Lecce e a Colonia è arrivato secondo nella categoria videoclip
all' European Film Award il massimo appuntamento europeo del settore, superando oltre
mille concorrenti.
E oltre al
video a TMC2 siete andati anche di persona al Roxy Bar di Red Ronnie. Anzi, ti ringrazio
di aver parlato di SkabadiP (meno di aver stuprato l'indirizzo del sito). Ma dicci, Red
Ronnie che tipo è dal vivo...se è ancora vivo...
Si
trattava di Help, comunque non c'è molta differenza (per quel che riguarda il sito
l'indirizzo adesso è sicuramente più facile). Lui devo dire non ti caga proprio, ne
prima ne dopo, se ti va bene durante. A quel punto secondo me sei tu che devi prendere in
mano il gioco, perchè se lo lasci fare ti massacra. Lui è uno che va a cercare il tuo
punto debole e lì affonda il coltello (probabilmente per far bella figura). Ritengo di
essermela cavata egregiamente, non a caso siamo rimasti a lungo sul palco. Il problema è
che è veramente l'unico o quasi a dare spazio a gruppi che non abbiano case discografiche
alle spalle. può non andarti bene come lo fa, ma non il fatto che ci sia.
Siete comunque sempre tecnologici...come nasce l'idea del Cd-rom?
Evidentemente amiamo le cose strane. Abbiamo esordito con un 45 giri in vinile
colorato e siamo andati a finire con un cd-rom. Ci spiaceva soprattutto che andasse persa
la memoria del video, che televisivamente ha una sua parabola. Così invece chiunque
potrà andarselo a vedere quando ne avrà voglia. Poi, visto che abbiamo un grande
disegnatore per le mani, gli abbiamo fatto fare anche tutta la grafica del cd-rom (oltre
che le magliette, le spille e presto gli adesivi).
Questo per quel che riguarda il 1998, ma cosa ci riserva l'anno appena iniziato
?
Per ora, dopo Italian Ska Invasion, stiamo per partecipare ad altre due compilation,
una con la Decibel e una che si chiama "Venezia Vibra" probabilmente con una
major. E' una raccolta delle migliori "forze" dell'attuale panorama musicale
veneziano. Oltre a "Uccidiamo il chiaro di luna" in quest'ultima uscita
discografica sarà presente "CruSka", brano registrato la scorsa estate dal
vivo, che abbiamo voluto dedicare a Roland Alphonso.
Roland Alphonso...un grande veramente. Quanto è significato per voi lo Ska
tradizionale in generale e gli Skatalites in particolare?
La mia passione per lo Ska si rifà soprattutto al periodo Two-tone, che mi faceva
impazzire quando esplose in Inghilterra agli inizi degli anni ottanta. Lo Ska tradizionale
l'ho conosciuto soprattutto in quest'ultimo periodo, quando sono nati i Fahrenheit 451.
Poi la fortuna di suonare allo Skasplash assieme ai mitici Skatalites e a Lauren Aitken
(ho le foto assieme a loro appese in ufficio) e capisci che questa musica potrà avere
alti e bassi ma non morirà mai.
Quali sono le influenze musicali più profonde dei Fahrenheit 451?
Sono parecchio eterogenne, c'è chi viene dal Rock, dal Jazz, dal Funky, dalla
classica. Tutti però abbiamo trovato nello Ska un modo di esprimerci e di conseguenze
ognuno ama un genere diverso di Ska, si va dagli Specials agli Skatalites, dai Toasters al
New York Ska Jazz Ensamble.
Come nasce e si evolve un pezzo in casa vostra? Siete "collegiali" o
"individuali" nel comporre?
L'idea armonica nasce soprattutto da Roberto, il tastierista, o dal sottoscritto alla
chitarra. A volte si arriva con un'idea precisa, altre volte bastauno spunto perchè gli
altri si inseriscano automaticamente. Per quanto riguarda le liriche, siamo in tre o
quattro a buttar giù i testi, ma il più prolifico è sicuramente Franco, il
trombettista, del resto ha una laurea come "strizzacervelli". Noi lo prendiamo
un po' in giro perchè spesso le sue canzoni parlano di "corna" e gelosia e
ipotizziamo che ci sia una grossa componente autobiografica.
Un giorno ascolteremo anche Dub e Rocksteady dai Fahrenheit?
Qualcosa c'è già, soprattutto le ultime composizioni spaziamo molto, pur restando
nell'ambito della forma-canzone.
Che ne pensate dello Ska-core che tanto impazza là in America?
Alcune cose ci piacciono, altre meno. Quello che ci conquista nello Ska e che cerchiamo
di trasmettere dal vivo è soprattutto l'energia, e questa non necessariamente si esprime
con lo Ska-core.
Oltre alle tre canzoni del Cd-rom e "CruSka" [viva i suffissi] quante
canzoni sono nel repertorio dei Fahrenheit attualmente?
Circa una ventina, comprese due o tre cover. I pezzi finora usciti su disco fotografano
solo un paio di momenti precisi della nostra evoluzione musicale, mentre dal vivo
coesistono pezzi che hanno già qualche anno e brani di recente composizione. I Fahrenheit
451 hanno comunque secondo me un loro suono, un loro stile, che rende il tutto vario ma
omogeneo.
E come definiresti più precisamente questo stile?
Non è facile farlo. Diciamo che pur essendo legati allo
Ska non siamo un gruppo "standard". Ovvero in primis ci sono influenze di vari
tipi di Ska, (quello two-tone, quello delle origini ) e anche un po' di rock, un filo di
reggae e un uso dei fiati che ritengo abbastanza particolare, non solo in sezione, ma con
delle loro linee precise che si combinano in modo originale. Il tutto mantiene, se
vogliamo, anche un alinea pop, ovvero con un ritornello che resta in testa, pochi solismi.
Insomma, te l'vevo detto, non è facile descrivere il nostro stile.
Che rapporto avete col pubblico? Oltre allo "zoccolo duro" degli
appassionati chi viene ai vostri concerti?
A Mestre e Venezia c'è sicuramente un piccolo gruppo che non si perde un nostro
concerto in zona e cono loro c'è un rapporto ormai diretto. Quando giriamo l'Italia
invece c'è un po' di tutto. Sicuramente il video ci ha permesso di farci conoscere a vari
livelli e non solamente nell'ambito Ska. Ti confesso che anche ad un anno di distanza mi
fa venire i brividi quando la gente sotto il palco canta le strofe di "Uccidiamo il
chiaro di luna".
L'importante per noi è che il pubblico risponda, abbia voglia di far casino. Noi sul
palco diamo davvero moltissimi e se c'è scambio di energia con chi ci guarda il risultato
è davvero fortissimo.
Parlami del sito internet...quanto vi aiuta essere presenti online? Qual è il
tipo di messaggi che ricevete?
Innanzitutto una premessa. Da un po' di tempo il sito si è un po' bloccato. Questo
perchè stiamo mettendo a posto alcune cose, compresa la creazione di un aversione in
inglese. Direi che il sito ci permette di sentirci parte di una situazione, visto che,
come ho detto altre volte, lo Ska dalle nostre parti è piuttosto elitario. Mi piace
tenermi in contatto con gli altri gruppi, con le e-zine. Poi in molti ci scrivono per
farci i complimenti e avere informazioni. Seguo personalmente la mail e appena ho qualche
novità cerco di farmi vivo con tutti. In molti poi usano la mail per avere informazioni
sul cd, visto che trovarlo nei negozi è quasi impossibile.
Perché, ne avete fatte troppe poche copie
o è questione di distribuzione limitata?
Purtroppo alcune circostanze negative si
sono assommate. Dovevamo appoggiarci ad una distribuzione indipendente che poi è sparita,
altri che si erano fatti vivi non ci sembrava dessero buone garanzie di lavoro. Così alla
fine lo usiamo come "biglietto da visita" per presentare i Fahrenheit 451. A
meno che magari qualcun altro, leggendo l'intervista, non si faccia vivo.
L'esperienza del concerto al carnevale di Venezia è certo stata
indimenticabile, ma ci sono altri episodi, altri concerti che ricordate con
piacere/angoscia?
Di date da ricordare ce ne sono davvero tantissime. oltre alla già citata esperienza
con gli Skatalites c'è stata quella con i Toasters e altri concerti a Genova, Trento,
Vicenza, Lecce dove la gente ha risposto benissimo. Forse l'unica data che ricordiamo con
angoscia è stata quella al Livello 57 di Bologna. Ci hanno fatto suonare in condizioni
logistiche davvero estreme e sicuramente l'atmosfera non era delle migliori. Ma uno su una
cinquantina di concerti in un anno è davvero una media che non ci preoccupa.
Siete già andati all'estero o vi aggirate
solo per la penisola?
Finora non abbiamo avuto l'occasione di uscire dai confini e devo
dire che mi piacerebbe parecchio. Per quanto riguarda l'italia di chilometri ne abbiamo
macinati parecchi. Se pensi che abbiamo fatto ad esempio un andata e ritorno da Venezia a
Potenza o in tre giorni siamo stati a Lecce, Latina e Imperia per poi tornare alla base.
Testi solo in italiano...una scelta, una necessità o un caso?
Sicuramente una scelta. Nelle mie esperienze musicali passate ho
quasi sempre cantato in Inglese ed ero fermamente convinto che fosse la cosa giusta. Poi
però ho scoperto il piacere di scrivere e cantare in Italiano e sicuramente non tornerei
indietro. Quando suoniamo in giro Uccidiamo il chiaro di luna ci sono molti del pubblico
che conoscono il testo a memoria e la cantano con noi. Sicuramente oltre alla musicalità
del pezzo si riconoscono in alcuni concetti che esprimiamo nella canzone e questo ti ta
una soddisfazione incredibile.
La scena Ska triveneta sembra godere ora un momento positivo...programmi radio, concerti,
famose fanzine...soprattutto il Reggae sembra molto apprezzato...è una situazione
temporanea o le cose si sono mosse veramente?
Per quel che riguarda il Reggae a Venezia è un'istituzione, dai Pitura FreSka in giù,
una musica che probabilmente si sposa bene con i ritmi blandi della città lagunare. Tra
l'altro siamo in ottimi rapporti, non solo con i Pitura, ma anche con So Vibes, Radio
Rebelde, Tribù. Per quel che riguarda lo Ska non conosco moltissimo le altre realtà
trivenete. Grazie ad internet e alcune esperienza comuni (leggi Italian Ska Invasion)
siamo molto più in contatto con VallanzaSka, Arpioni, Persiana Jones. ci scambiamo
indirizzi di posti dove suonare, se qualcuno suona nelle vicinanze ci andiamo a trovare.
La ritengo una cosa molto bella, credo che non ci sia al momento in Italia una
"scena" musicale così unita e in fermento, che ha voglia di fare qualcosa. Mi
auguro davvero che duri.
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