Al Titty Twister di Cigliano
L'evento inizia a partire dal pomeriggio. Il primo a muoversi è
Alessandro, alias Mr. Skabadip, che da Sondrio si prende il suo bravo treno fino a
Chivasso (TO), dove lo sto aspettando. Sul diretto dovrebbe esserci anche Papi Diag, un
ragazzo senegalese con il banchetto di Rasta Snob, il Reggae magazine di Venezia.
Si parte, già degli amici modernisti ci seguono mentre inforchiamo l'autostrada. Al Titty
Twister i Les Macraux di Biella e i Rebel Dës di Como sono già al lavoro,
impegnati nel fronteggiare un apparentemente indomabile mixer.
Lo staff del locale, Giandino in testa, coordina le operazioni in
un disco-pub arredato a base di legno e con uno splendido giardino. Purtroppo è assente
Sergio Rallo, mente storico-documentaria di SkabadiP, impossibilitato per cause di forza
maggiore.
Giunti nel regno del mare a quadretti, cioè delle risaie (e delle zanzare), ad attenderci
troviamo anche l'amico Massimo Boraso di Vida (un music magazine realizzato a Biella),
rivista con cui ci siamo scambiati dei pezzi a vicenda.
Entriamo allora in pizzeria, dove ci si abboffa a più non posso sgolando anche una buona
quantità di liquidi di varie tinte (il più gettonato brilla per i suoi riflessi giallo
paglierino).
Finalmente, Summer Goes Ska 98 volume 2 inizia: sarà una festa veramente Ska dall'inizio
alla fine, e in più con due gruppi, ma senza storie di tessera, ingressi da pagare o
antipatiche consumazioni obbligatorie (tanto, visto il caldo, chi è che non beve?).
Il tutto è infatti molto free e rilassato. Gosh (nome d'arte di Lele, il
gra[n]fico di SkabadiP) inizia a mischiare dischi e CD, Skinhead reggae e
Rocksteady, Intensified e Hepcat, Skatalites e Toasters. Papi allestisce il banchetto
mentre Alessandro introduce i primi ospiti nella rete delle reti, illustrando il tessuto
organico e pulsante del nostro sito, e risvegliando anche un certo interesse. Intanto
Paolo Fasolo, Marcello Succo e Andrea Marazia di Chivasso si affaccendano intorno
ad un tavolo mettendo in bella mostra volantini e tagliandi da compilare.
Infatti, è prevista una lotteria: chi suona in una band ed estrae il biglietto fortunato
potrà vincere una giornata gratuita di registrazione presso il loro studio Pulsar. Con
tutto questo fermento di attività, anche io faccio la mia "parte" stando
mollemente seduto al bar a salutare tutti gli amici che stanno sopraggiungendo da ogni
dove: Paolo Zanini, che gestisce lo scooter club "Pistoni cromati" di Pont Saint
Martin (AO), e tanti altri amanti dello Ska.
In un battibaleno è mezzanotte, e il clima festoso e vociante incontra una
battuta di arresto: le luci e la musica si attenuano, la sala si fa silenziosa e attende
di vedere cosa succederà. Al microfono annuncio Les Macraux, e intanto parte la
registrazione del concerto, di cui trovate qui alcuni brani in formato realaudio.
Les Macraux sono in sette ed eseguono dodici brani, con una scelta che va dal Traditional
ska fino allacosiddetta "3rd wave", lo Ska degli anni '90. Il terzo pezzo,
"Ubangi stomp" dei Busters scatena un delirio skankeggiante, che culminerà
sulle note di "Night boat to Cairo" dei Madness, realizzato con un
"tiro" così efficace da procurarmi dei diffusi e piacevoli formicolii lungo la
parte esterna delle braccia e del collo.
Tra la folla ansimante scorgiamo dalla consolle una vecchia conoscenza: il
Fiura! Il cantante degli Skala di Fiura di Varese - band che si è esibita nel Summer Goes
Ska volume 1 al Binario Zero di Milano qualche settimana prima - è accompagnato nelle
danze da alcuni degni rappresentanti del rude boy style, e lo vediamo scatenarsi a più
non posso esibendo la sua prepotente vigoria fisica: che uomo!
Il tastierista Cocò, detto anche "Candro" (che in pugliese indica un oggetto
simile al pappagallo, orinatoio da ospedale), non riesce a contenere la sua faccia
facciosa, che si riversa su Lord Melis, il sassofonista più sassofonista che ci sia.
Quest'ultimo, sostenuto dalla simpatia dell'amico, si lancia in
alcuni assoli memorabili perché emotivamente partecipati. Luca, che fuma i sigari più
puzzolenti che si siano mai sentiti, saltella in levare schitarrando dietro Lara che,
vestita di bianco, canta "Have a good time" di Doreen Shaffer. La stessa Lara
già in "Behind your door" dei Busters, e continuando con "Besame
mucho" degli Usuals duetta soavemente con l'altro cantante, "IL"
superabbronzato maestro di sci. Il batterista Paolo, che il giorno dopo, molto presto,
sosterrà una gara di triathlon (figuratevi in che condizioni!) tiene il tempo
magnificamente con addosso un pantalone quadrettato molto pic-nic appartenente alla sua
collezione privata da ragazzo rude estate-inverno 1977.
E con il brano degli Usuals, dalla Florida, Les Macraux si
congedano e passano il testimone ai Rebel Dës, che hanno tre chitarre (e si sente), due
fiati e un look gangsteristico che apprezziamo in pieno. Dopo un intervallo di musica che
consente ai ragazzi di curare gli ultimi dettagli, e preceduti da una brevissima
presentazione, i nostri iniziano: un intro accattivante e le danze hanno di nuovo inizio.
I pelati, non paghi di un'ora di sound system e quasi un'ora di concerto dei biellesi,
raccolgono nuovamente le forze per ballare senza ritegno. Ecco susseguirsi "I Hate
You", "Perverso Love", fino a "Corri", che fa autenticamente
sobbalzare il pubblico, brano tra l'altro inserito nella compilation di autentico Ska
italiano che tra poco uscirà a cura della Lilium, con la supervisione dei fratelli
Carruozzo dei Persiana Jones.
I comaschi possiedono un ottimo suono (i nuovi orientamenti e
prospettive di lavoro tendono sempre di più verso 'approfondimento tecnico del
traditional style) e feeling tra gli strumenti, e dopo il concerto loro stessi si diranno
soddisfatti del risultato (ottima l'acustica del Titty Twister), che peraltro ha
confermato degnamente il lavoro di "Margini". Fondamentale anche la presenza
scenica, non una virgola fuori posto. Concludono la loro esibizione ufficialmente con
"Pelota", ma in realtà non si fermano e concludono dopo qualche cover, lanciati
in una performance che ci ha lasciato veramente una buona impressione, confermata anche
dai ragazzi dello studio Pulsar, che di suoni e strumenti se ne intendono.
Mentre il palco comincia a svuotarsi perché i ragazzi posano gli
strumenti, la musica non cessa: comincia il vero e proprio sound system a cura dei DJ Gosh
(Lele) e Tomaskarini, e si riparte nonostante siano passate da tempo le due.
Il Fiura è paonazzo, ma soddisfatto, e lo si vede girare con una
bottiglia di vino presa chissà dove, mentre alcuni si stringono intorno ai banchetti di
Rasta Snob e di Pulsar e all'unico computer presente in sala, magistralmente
giostrato da Alessandro.
Alle quattro gli ultimi superstiti si scambiano occhiate etiliche,
che già sulla distanza comprometterebbero la vista di un astemio. Ormai la festa è
finita, è ora di andare a casa, e il sonno comincia a farsi sentire. Ci si conta, si
fanno i commenti, si tirano le somme. Bilancio: festa riuscita, per il pubblico caloroso,
per la collaborazione delle riviste Rasta Snob e Vida e dello studio Pulsar, di tutto lo
staff del Titty Twister e, naturalmente di SkabadiP (peccato per Sergio)!
Ci si rivede quindi dopo le vacanze per il prossimo appuntamento con l'unico sito
italiano di Ska e...
God save SkabadiP!
|