In ormai
parecchi anni di sano amore per la musica Ska (uhei, sto arrivando al
quindicesimo anno consecutivo!) una cosa l’ho capita con certezza:
difficilmente saprò con la giusta precisione chi suonava cosa negli anni
che vanno dagli esordi dell’industria discografica giamaicana (seconda
metà degli anni ’50) alla fine degli anni ’60. E questo non mi fa
dormire.
Infatti, a furia di inscimmiarmi con il levare giamaicano, lo "strippo"
per me è diventato dare anche solo un soprannome a chi suonava in quella
miriade di formazioni che intrattenevano i giamaicani ed i turisti con
Jazz, R&B, Doo Wop, Calypso e Mento negli anni ’50 e che poi è stata
artefice della nascita e diffusione del Ritmo dei Ritmi, lo Ska.
Prince Buster stesso ha testimoniato che, per esempio, Val Bennett in
quel periodo era al livello di una vera e propria superstar con il suo
Val Bennett’s Group che sparava Swing, Jazz e R&B da paura.
Band come quelle di River Cook, Milton McPherson, Eric Dean, Baba Motta
o Roy Coburn pescavano il loro membri direttamente facendo audizioni ai
migliori allievi della banda militare o della famosa Alpha Boys School
ma le big band in stile anni ’40 come quelle citate non sopravviveranno
alla fine degli anni ’50, sostituite da formazioni più ristrette ed
"agili" come appunto quella di Val Bennett, di Trenton Spence, di Aubrey
Adams, di Herman Sang, di Sonny Bradshaw che, spesso, si auto
producevano (tipo Trenton Spence e Edward Seaga/Byron Lee).
Già nel periodo 1957/1961 i produttori erano decisamente parecchi per
un’isola delle dimensioni della Giamaica: Lyndon Pottinger, Victor Chin,
Charlie Moo, Khenneth Khouri, Leslie Kong, Clement Dodd, Arthur Reid,
Vincent Edwards, Derrick Harriott, Roy Robinson ed i citati Seaga e
Spence (ed è probabile che me ne dimentichi qualcuno) tutti avevano già
iniziato a registrare musica ad uso e consumo prettamente locale, come
noto, per foraggiare di nuovi pezzi i Sound Systems i quali ultimi, così
e sempre che il pezzo piacesse, potevano sbaragliare gli avversari negli
appositi Sound System Clash durante i quali i vari Sound System si
sfidavano uno di fronte all’altro mettendo musica, vinceva chi riusciva
a tenersi il pubblico perché aveva i pezzi più belli.
Il più forte in quel periodo fu, senza dubbio, Duke Reid the Trojan che,
oltre ai concorrenti Tom the Great Sebastian (tra i pionieri di questo
genere di diffusione della musica ed incontrastato operatore fin dai
primi ‘50),Count Goodie, Vrocket, King Edwards the Giant, Coxon’s
Downbeat, Voice of the People (ovvero Prince Buster che aveva lasciato
Downbeat nel 1959/60 e, quindi, ultimo in ordine di tempo a presentarsi
"nell’arena") doveva fronteggiare la concorrenza anche più piccoli
operatori come Jack’s, Gideon, Count Nicholas, the Matador, Austin,
Bizmarke.
Ovviamente, di un gran quantitativo di dub plate (acetati) dell’epoca
non esiste più neppure la polvere, quello che resta sono tutti quelli –
e sono comunque parecchi - che riuscirono a passare in vinile (45 giri)
quando tra il 1958 ed il 1959 i giradischi cominciarono ad essere
diffusi anche tra le classi più povere e quando, cioè, diventò
conveniente stamparne per venderne.
Ciò che resta
è, comunque, veramente abbastanza per rendersi conto che vero e proprio
fermento culturale stava vivendo la Giamaica tra la fine dei ’50 e
l’inizio del decennio successivo, basta citare i nomi solo di quelli che
hanno lasciato una loro testimonianza registrata: Aubrey Adams & the
Du(Dew)droppers, Hersang (Herman Sang) & the City Slickers, Kenneth
"Ken" Richards & the Comets/Harmonires, Trenton Spence Orchestra, Roland
Al & the Alley Cats, Sonny Bradshaw Quartet, Don Drummond and His Band,
Cecil Lloyd Quartet e, ovviamente, Clue J & His Blues Blasters, Drumbago
Allstars/Duke Reid’Allstars, Matador’s Allstars, Prince Buster’s
All-Stars, Edward’s Allstars.
Le band di Ken Richards, di Hersang, di Cluett Johnson e di Trenton
Spence, per esempio, sono quelle che hanno accompagnato i primi
cantautori giamaicani (Derrick Morgan, Theophilus Beckford, Alton Ellis,
Eric "Monty" Morris, Stranger Cole, Neol "Scully" Simms, i Jiving
Juniors, i Blues Blasters, Clancy Eccles, Owen Gray, Jackie Edwards) o
immigrati (Jackie Opel, Laurel Aitken) che fossero.
E se gli esordi sono in vero e proprio stile R&B americano (in
un’intervista Sonny Bradshaw parla dello shuffle cui si erano date le
altre formazioni come di Rock’n’Roll che lui si rifiutava di suonare)
non passa gran tempo (1958/1959) all’approdo in qualcosa di più
particolare come la latineggiante "Easy Snappin’" di Theo Beckford o
"Humpty Dumpty" di Monty Morris o la storica "Oh Carolina" dei Folk
Brothers del 1960 con i percussionisti burru di Count Ossie. Per
rimanere agli strumentali basta pensare ad "Oceans 11" di Cecil Lloyd ed
Alphonso o a "Don Cosmic" di Don Drummond & His Group.
Ebbene, al gran numero dei probabili
musicisti che parteciparono a quel fermento ma anche a quelli che negli
anni immediatamente successivi costituirono i cuori pulsanti della Baba
Brook’s Band, degli Skatalites, dei the Jets, dei Supersonics, dei Soul
Vendors, degli Upsetters etc. etc. SkabadiP paga un giusto tributo
quanto meno al nome di questi grandi affinché il loro ricordo non vada
perduto mai e la loro musica venga meglio conosciuta, fornendo il primo,
parziale, elenco delle probabili (ma non certe) line up delle
citate formazioni nonché di altre 23 che, per un verso o per un altro,
hanno contribuito alla nascita dello Ska del Rocksteady e dell’Early
Reggae.
E, per quel che ho potuto appurare, per
la prima volta nel web.
Prima di farvi passare all’elenco avviso
doverosamente il lettore che lo stesso:
1) Non
pretende affatto di mettere un ordine definitivo nella galassia delle
session band giamaicane (impresa impossibile!);
2) È
sicuramente pieno di errori perché tratto dagli elenchi del personale
partecipante alle registrazioni comunemente riportate su CD, LP e libri
che, come noto, sono spesso contraddittori però, ovviamente, rielaborati
a seconda di quello che ho saputo da vari protagonisti con cui ho avuto
l’onore di parlare e a seconda di quello che ho ascoltato in questi
annetti;
3) Manca
completamente di informazioni sui componenti della Granville William
Orchestra (certo è che c’era l’onnipresente Ranglin), della Los
Caballeros Orchestra nonché di Llans Thelwell and His Celestials, della
band del sassofonista Luther "Wee Willie" Williams, del Sir Dee’s Group.
Di questo mi do particolarmente cruccio come delle poche informazioni
che sono riuscito a raccogliere sulla Trenton Spence Orchesra (il
bassista Lloyd Spence, era figlio di Trenton).
Inoltre, dopo un serrato ed attento
ascolto del materiale in mio possesso, vorrei precisare che, per quello
che riguarda lo shuffle ed il proto ska/R&B giamaicano in genere, i
contributi del chitarrista Ken Richards, dei batteristi Carl McLeod, Ken
Williams, Arkland Parks, del tastierista Cacil Lloyd e del pianista
Aubrey Adams, dei percussionisti di Count Ossie nonché dei bassisti Clue
J, Brevette e Blues Miller alla sua trasformazione in Ska (ben prima che
gli Skatalites si formassero) sono veramente fondamentali come il levare
del sax di Dennis Cambell e quello dell’armonica di Charlie "Organaire"
Cameron.
Per quel che riguarda invece il periodo di massimo successo dello Ska
(1963/1965), il lavoro di un batterista come Aston "Wackie" Henry
(asscoltabile nella Baba Brooks Band e negli Allstars di Prince Buster)
sono sicuro che dovrebbe essere riguardato con maggior considerazione da
chi ritiene che suonassero in tutti i pezzi sempre e solo il bravissimo
Parks od il talentuoso Lloyd Knibb, ma di questo stato di cose si può
incolpare la mancanza di trascrizioni del personale di ogni
registrazione.
A rendere tutto più complicato, inoltre, c’è la circostanza che molte
formazioni come la Baba Brooks Band, esistevano solo in studio di
registrazione e, differentemente dagli Skatalites o dai Dragonaires, non
facevano concerti dal vivo.
Per il Rocksteady, infine, credo sia stato essenziale il lavoro di Bryan
Atkinson, se non altro perché è il bassista che suonava in "Hold Them"
di Roy Shirley e dell’ottimo Clifton "Jackie" Jackson, come quello di
Joe Isaacs e di Winston Grennan alla batteria.
Nota finale sugli Hippy Boys e gli Upsetter: sono praticamente la stessa
band, solo che da Lee Perry si aggiungevano anche altri nelle diverse
session in studio mentre gli Hippy Boys erano "una cosa più di Lloyd
Charmers" che dei fratelli Barrett come ha detto in una recente
intervista Familyman; anche Chrystalites e Dynamite sono, bene o male,
sempre gli stessi musicisti che "giravano" (abitudine ben radicata fin
dagli esordi dello Ska) tipo il batterista Winston Grennan che
partecipava sia alle session di Derrick Harriott che a quelle di Clancy
Eccles praticamente alternandosi con Hugh Malcom.
E adesso andate pure a vedere se
riuscite a dare un nome all’autore di quella linea di basso che vi fa
impazzire!
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